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SCHEDA: SEMINATRICI PER

SEMINA SU SODO

 

Consiste nella semina su terreno non lavo­ra­to, o più precisamente lavorato il minimo indi­spen­sabile a permettere l'interramento dei semi (minima lavorazione). Occorre distinguere se la coltura è coltivata a file piuttosto larghe (almeno 45 cm: mais, soia ecc.) o a file strette (frumento ecc.). Nel primo caso, è possibile utilizzare anche macchine non specifiche, ad esempio una zappatri­ce a file che lavori strisce di terreno larghe 15-20 cm, se­guita da una seminatrice a file convenzio­nale.

Le vere seminatrici per sodo sono invece seminatrici (a file o a righe, con distribuzione mec­canica o pneumatica), dotate di organi speciali di formazione dei solchi, quali:

- organi fresanti (larghezza lavorata: circa 8 cm): è la soluzione più diffusa per mais e soia; non può però essere impiegata in terreni sassosi;

- dischi assolcatori: soluzione adatta sia per file larghe, sia per file strette. I dischi si interrano per effetto del peso della macchina, che perciò è in genere trainata; i solchi tendono a rimanere aperti in terreni argillosi asciutti, per cui occorrono effi­cienti organi di ricoprimento;

- assolcatori a stivaletto particolarmente ro­busti. Un modello presente sul mercato è costituito da due seminatrici a righe, poste una dietro l'altra, con assolcatori sfasati ogni 36 cm; in questo modo è possibile, a seconda degli assolcatori usati, rea­lizzare distanze fra le file di 18 cm (ambedue le serie di assolcatori), 36 - 54 - 72 cm (sollevando parte degli assolcatori), e la macchina è utilizzabile sia su mais, sia su soia e frumento.

La semina su sodo consente i seguenti van­taggi:

- risparmio di tempo (50 - 80 % in meno ri­spetto alla lavorazione tradizionale) e attrezzature (minori costi del 70 - 80 %);

- quindi maggiore tempestività (interessante per il frumento e secondi raccolti dopo frumento);

- minore perdita di acqua dal terreno, come conseguenza della lavorazione, nelle semine pri­maverili ed estive (secondi raccolti);

- conservazione della s.o. del terreno: vi sono molte ricerche che indicano un aumento nel tenore in s.o. dopo alcuni anni di semina su sodo;

- riduzione dell'erosione, importante in de­terminate aree (montagna, zone ventose e/o sogget­te a dilavamento).

Comporta però anche alcuni problemi:

- il diserbo è più difficile, in genere occorre almeno un intervento in più (in presemina, con dis­seccante o sistemico);

- la concimazione a spaglio è meno efficiente; una soluzione è localizzare tutto alla semina;

- le colture possono soffrire di carenza idrica per la minore capacità di invaso del terreno;

- non sempre l'accumulo di sostanza organica in superficie migliora la struttura del terreno; su terreni argillosi, la sofficità è migliore con l'ara­tura;

- la presenza di residui colturali può ostacola­re l'interramento (es. soia dopo mais);

- alcune colture (principalmente bietola e mais) producono meno con la semina su sodo che con l'aratura.

 

 

 

Seminatrice classica integrata con organi fresanti e rulli compattatori (cereali e colza)

Macchina al lavoro

Seminatrice classica con organi di lavoro a dischi (cereali e colza)

Seminatrice di precisione a distribuzione meccanica in versione da semina su sodo con organi di lavoro a dischi (mais, girasole e soia)

Modello per cereali e colza

Modello per cereali e colza