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Lezione 4 - i carboidrati |
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I carboidrati sono sostanze organiche formate da carbonio, idrogeno ed ossigeno e, dal punto di vista della distribuzione nella cellula vegetale, possono essere suddivisi in due frazioni: i carboidrati delle pareti cellulari (carboidrati strutturali) e quelli contenuti all'interno della cellula (carboidrati non strutturali – NSC).
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Metodiche analitiche per la determinazione del contenuto in fibra degli alimenti - Metodica di Weende =
fibra grezza Il metodo ufficiale universalmente utilizzato è quello di Weende. Il sistema delle frazioni fibrose secondo Van Soest
consente una migliore classificazione dei costituenti delle pareti cellulari. Metodiche analitiche per la determinazione del contenuto in carboidrati non strutturali degli alimentiAmidoIl campione viene trattato a caldo con HCl 3N: l'amido presente viene idrolizzato a glucosio; la soluzione filtrata viene versata in un tubo polarimetrico e posta in un polarimetro. Il polarimetro è uno strumento che permette di misurare il potere rotatorio di sostanze otticamente attive, quali sono gli zuccheri, ed in particolare il glucosio. Dalla lettura dell'angolo di deviazione della luce polarizzata effettuata col polarimetro, è possibile risalire alla concentrazione di glucosio, che moltiplicata per un opportuno coefficiente, dipendente dal tipo di amido (mais, orzo, frumento...) ci fornisce la percentuale di amido presente nel campione. ZuccheriIl campione macinato viene estratto con alcole etilico al 40%; dopo evaporazione dell'alcool gli zuccheri risuttori presenti vengono determinati secondo il procedimento classico della riduzione della soluzione di Fehling (contenente Cu2+) ed ossido rameoso (Cu2O). Il saccarosio, che non è riduttore, non viene determinato. Se si vuole determinare il tenore in zuccheri totali, occorre effettuare, prima dell'aggiunta del Fehling, la cosidetta inversione, cioè un'idrolisi acida per la trasformazione del saccarosio in glucosio e fruttosio, che sono riduttori. Classificazione secondo il sistema CNCPS (Cornell Net Carbohydrate and Protein System)
Composizione e degradazione delle frazioni dei carboidrati nel rumine CNCPS
I carboidrati non strutturaliLa frazione ALa frazione A consiste in zuccheri, acidi di fermentazione negli alimenti insilati e acidi organici. La frazione A viene calcolata sottraendo agli NSC la frazione B1. La frazione B1 Nel sistema CNCPS la frazione B1 è costituita da amido e fibra
solubile. La fibra solubile è quella non covalentemente legata alla lignina ed è completamente disponibile per la fermentazione. Essa è fermentata come la cellulosa e non da luogo alla produzione di acido lattico e la sua fermentazione è inibita da bassi valori di pH. Per la maggior parte degli alimenti, la frazione B1 è per la maggior parte cpostituita da amido e di conseguenza la percentuale di amido come % di NSC permette un'accurata valutazione della frazione A. Tuttavia alcuni ingredienti come alcuni foraggi (es. Erba medica), sottoprodotti dei semi di soia e le polpe di bietola contengono apprezzabili quantità di fibra solubile. Usando il tenore in amido fornito dalle analisi di laboratorio come unico componente della frazione B1, si forza la fibra solubile nel calcolo della frazione A. Così facendo, essendo il tasso di degradazione (kd) della frazione A da 5 a 10 volte superiore di quello della frazione B1, si tende a sovrastimare la crescita microbica. Sfortunatamente la fibra solubile non viene analizzata routinariamente. Di seguito vengono riportati i valori per convertire il tenore in amido (% NSC) nel valore di frazione B1 che tenga conto anche della fibra solubile.
La fermentescibilità dei carboidrati non dipende soltanto dai tassi di degradazione delle frazioni ma anche dal tempo di permanenza degli alimenti nel rumine, che è determinato dal tasso di passaggio. Il fattore che più influenza il tasso di passaggio ruminale è l'assunzione di sostanza secca, e di conseguenza la fermentescibilità dei carboidrati aumenta tanto più diminuisce l'assunzione di sostanza secca. Bisogna quindi tener conto del fatto che il tasso di fermentescibilità è maggiore in una razione per vacche in asciutta o per manze che in una razione per vacche in lattazione. NDFL'NDF (fibra neutro detersa) è il residuo insolubile dopo bollitura in un detergente neutro. I maggiori componenti dell'NDF sono: lignina, cellulosa ed emicellulosa, ma l'NDF contiene anche proteine, azoto legato e minerali. Nel sistema CNCPS, l'NDF contiene le frazioni C (fibra non disponibile) e B2 (fibra disponibile). L'NDF è espressa come % su ss. Fibra effettivaL'effective NDF (eNDF) è un parametro che quantifica
in un unico concetto le caratteristiche chimiche e fisiche della fibra.
L'eNDF è l’applicazione all’NDF della grandezza delle
particelle fibrose. Il valore base di eNDF è rappresentato dalla
percentuale di NDF che rimane su di un setaccio di 1.18 mm dopo setacciatura
a secco. Questo valore viene poi corretto in base a densità, umidità
e grado di lignificazione dell’ NDF all’interno di classi
di alimento. E’ riferita alla proprietà di stimolare la masticazione,
salivazione, la successiva ruminazione e l’azione tampone a livello
ruminale ed è in relazione alla misura delle particelle, del materiale
di origine e della fibra contenuta nell’alimento. Effective NDF (eNDF) è definita come: Il valore effettivo di NDF derivante dai concentrati è da considerarsi
pari al 50% di quello derivante dai foraggi. Tabella 2. eNDF di alcuni foraggi
Tabella 3. eNDF di alcuni sottoprodotti
Tabella 4. Fabbisogni in NDF e NFC delle bovine in lattazione
adiete che contengono presenza di fibra inferiore ai valori minimi e valori superiori al 44% di NFC non devono essere somministrate Tabella 5. Correlazione tra alcuni parametri di produzione della bovina da latte e l’NDF da foraggi (tanto più è alto il valore assoluto tanto più correlato è il parametro con l'NDF, una correlazione negativa [segno meno] indica che il parametro è inversamente correlato all'NDF).
Tabella 6. Masticazione in relazione al contenuto di vari fieni in bovine in NDF
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