|
|||||||
Lezione 1 - valutazione qualitativa dei foraggi |
|||||||
|
Il valore nutritivo di un foraggio varia
in funzione di: - SPECIE - VARIETA’ - CONDIZIONI CLIMATICHE - MANAGEMENT - TRATTAMENTI |
||||||
FATTORI CHE INFLUENZANO LA QUALITA’ DEL FORAGGIO E L’EFFICIENZA DELLA RAZIONELa specie foraggere influenza la digeribilità e l’assunzione:
Foraggi di bassa qualità non possono essere compensati aumentando il tenore energetico della dieta ma un foraggio di buona qualità è la base per una corretta formulazione della dieta. Espressione della qualità di un foraggio:
FORAGGIO DI QUALITA' PER UNA RAZIONE BILANCIATALa fibra è fisiologicamente importante per la salute e la longevità della bovina. Razioni altamente energetiche per bovine ad elevata produzione richiedono una sufficiente quantità di fibra per non incorrere nei fenomeni di acidosi. Il concentrato non può sostituire una razione con foraggi di bassa qualità. IMPLICAZIONI DEL MODELLO DI INTERAZIONE TRA FIBRA E DIMENSIONE DI PARTICELLE DIMENSIONE DELLE PARTICELLE DI FORAGGIO Per ogni riduzione di unità percentuale di NDF da foraggio al di sotto del 19% s.s., la concentrazione di NDF nella razione aumenta di 2 unità percentuali, mentre la concentrazione di NFC si riduce di due unità percentuali. TASSO DI DEGRADAZIONE (kd)E’ una proprietà intrinseca di ogni alimento, valutata mediante cinetiche di primo ordine (substrato limitato, enzimi in eccesso). In questo modo vengono valutate le frazioni A B C:
Durante la fermentazione degli insilati alcune delle componenti non strutturali della cellula sono metabolizzate primariamente in acudo lattico e acido acetico. Questi acidi organici sono utili agli animali come componente della energia metabolizzabile ma sono sottratte alle fonti di ATP per la crescita microbica. Di conseguenza l'insilamento ha poco effetto sul valore di energia ma può influenzare il valore proteico sostanzialmente deprimendo la produzione di proteina batterica. Gli acidi organici entrano nella frazione A: per compensare tale passaggio il Kd viene ridotto del 10%/h. Tabella 1. Mais insilato: effetto della lunghezza di trinciatura e della rottura delle cariossidi sulla digeribilità ruminale ed intestinale della frazione B
Approfondimenti (in lingua inglese, dal sito www.caf.wvu.edu):
|
|||||||