Influenza dei foraggi sulla variabilità
delle razioni formulate
I nutrizionisti tipicamente spendono la maggior parte del loro tempo
nella formulazione delle razioni per i propri clienti, ma la possibilità
di successo varia notevolmente da un allevamento ad un altro. Naturalmente
numerose variabili sono legate alle differenze nel management aziendale,
che influenza le produzioni, ma molti fattori legati alla gestione dell'alimentazione
possono fortemente influenzare il successo di una razione formulata. Tre
aree fondamentali possono essere individuate: gli alimenti, gli addetti
all'alimentazione e gli animali (“the feed, the feeder and the
cow”).
I foraggi hanno un grande potenziale di variabilità. Il grado di
variazione in una data azienda dipende prevalentemente dalla capacità
di gestire la coltivazione e la raccolta. Un vantaggio che hanno i silos
a trincea è che l'alimento insilato proveniente da una determinata
partita o da un campo è distribuito su una grande area del silo.
Di conseguenza i cambiamenti nella sostanza secca del foraggio o in alcuni
parametri chimici avvengono più gradualmente che in altri tipi
di stoccaggio. Tuttavia le variazioni possono avvenire attraverso l'altezza
del silo. Per stimare queste variazioni sono stati effettuati degli studi
sperimentali su diversi insilati in diverse aziende in America in cui
sono stati valutati sostanza secca, NDF, ADF, proteina grezza, lattato
e acidi grassi volatili. La validità delle analisi affettuate è
stata accertata facendo in tre punti diversi dello stesso silo delle analisi
della sostanza secca triplicate. Come evidente dalla figura il risultati
relativi a ogni zona del silo non sono differenti e possono quindi essere
ritenuti attendibili. La stessa validazione è stata fatta per gli
altri parametri, dando risultati altrettanto attendibili. Per ogni valutazione
si può calcolare la massima deviazione all'interno del silo, dividendo
la differenza tra il valore maggiore e quello minore (cioè il range
di variazione) per il minimo valore analizzato. In alcune situazioni può
essere somministrata una razione completamente diversa tra un carico e
un altro se non si presta attenzione a come si effettua un carico dal
silo. Per esempio, una razione con il 54.5% di foraggio può variare
in realtà dal 46 al 63% di foraggio se preparando il carico l'insilato
viene prelevato il alto piuttosto che in basso. Variazioni come queste
devono essere considerate quando si effettua un campionamento per l'analisi
della sostanza secca o per una analisi completa. Probabilmente il miglior
metodo per effettuare un campionamento in un silo a trincea sarebbe di
scavare un infossatura nella sezione mediana della trincea, il foraggio
così ottenuto dovrebbe essere miscelato nel carro miscelatore,
scaricato, risottoposto a prelievo di campione e rimiscelato. Di questo
un ulteriore campione dovrebbe essere prelevato e sottoposto ad analisi.
(Da “Reducing the variation between formulated and
consumed rations”, W. C. Stone, Department of Animal Science, Cornell
University)
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Valutazione visiva degli insilati
La sola valutazione visiva di un insilato non fornisce accurate informazioni
sul contenuto in principi nutritivi. Tuttavia, associati a una analisi
chimica, fattori come il colore, l'odore e l'aspetto generale danno una
buona indicazione del complessivo valore nutritivo dell'insilato. L'effetto
di processi microbiologici sui foraggi durante l'insilamento necessita
un'attenta valutazione, anche se il materiale di partenza era di buona
qualità.
Tabella 1. Caratteristiche chimiche e visive di graminacee
e leguminose (Modificato da Rohweder, Barnes and Jorgensen.
1978 J. Animal Science 47:747)
Qualità |
Stadio di maturazione |
Proteina |
ADF |
|
Eccellente |
prefioritura |
19 |
< 31 |
40-50% foglie, meno del 5% materiali estranei come
paglia e erbe infestanti |
Molto buona |
inizio fioritura |
17-19 |
< 34 |
35-45% foglie nelle leguminose, più del 50%
foglie nelle graminacee, meno del 5-10% materiali estranei |
Buono |
50% o più di leguminose in fiore, bottone fiorale
nelle graminacee |
13-17 |
< 39 |
25-40% foglie nelle leguminose, più del 40%
foglie nelle graminacee, meno del 15% materiali estranei |
Accettabile |
Piena fioritura nelle leguminose, maturazione lattea
nelle graminacee |
8-13 |
> 39 |
Meno del 30% foglie nelle leguminose, 30-40% foglie
nelle graminacee, più del 10-15% materiali estranei |
Scarso |
Leguminose dopo la piena fioritura, maturazione fisiologica
nelle graminacee |
< 8 |
> 42 |
Più del 20% materiale estraneo nelle leguminose,
foraggio molto maturo, poche foglie... |
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Analisi chimiche
Anche se la qualità degli insilati può essere stimata
visivamente esaminando l'insilato, essa può essere valutata accuratamente
solo tramite analisi chimica. Le più importanti analisi che possono
essere effettuate in laboratorio sono: sostanza secca, pH, proteina grezza,
fibre, calcio e fosforo. Altri nutrienti possono essere analizzati, a
seconda delle esigenze. Nella valutazione dei risultati delle analisi
è importante ricordare che alcuni fattori che agiscono sui silos
possono influenzare la digeribilità dei nutrienti. Ad esempio l'esposizione
al calore può diminuire la digeribilità delle proteine e
ridurre il tenore di sostanza secca.
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Il pH come indicatore della qualità di un insilato
Il miglior indicatore dell'effetto dell'insilamento sul valore nutritivo
degli insilati è il pH. La relazione tra pH e qualità dell'insilato
può essere determinata servendosi della seguente tabella. In generale
minore è il pH meglio è, poichè indica che è
avvenuta una fermentazione di tipo lattico. È importante ricordare
però che il pH non è un buon indicatore di qualità
in insilati che contengono meno del 65% di acqua.
Tabella 2. Valutazione visiva e pH dell'insilato
Caratteristica |
Buona
qualità |
Intermedia |
Scarsa
qualità |
Poco fermentato |
Sovrariscaldato |
Caratteristiche
dell'insilato |
Colore |
Brillante, giallo-verde
o giallo-marrone a seconda del materiale di partenza |
Da giallastro-verde
a marrone |
Verde molto scuro,
verde-bluastro, grigio o marrone |
Da marrone a
nero |
Odore |
Di acido lattico2
senza tracce di odore di acido butirrico4 |
Leggero odore
di acido butirrico e odore di ammoniaca> |
Forte odore butirrico,
di ammoniaca e di rancido> |
Odore di zucchero
bruciato o di tabacco |
Struttura |
Solida, con materiale
più morbido non facilmente separabile dalla fibra |
Il materiale
più morbiso può essere facilmente separato dalla fibra |
Sottili e morbidi
tessuti facilmente separabili dalla fibra, presenza di muffa |
Secco, facilmente
rompibile quando strofinato, presenza di muffa |
Umidità |
60-70% nei silos
orizzontali
60-65% silos a torre
|
Tendenza ad essere
sopra il 65% |
Sopra il 72%
|
Meno del 55%
|
pH 1 |
< 4.2 per
colture umide, < 4.8 per insilati appassiti |
Da 4.6 a 5.2 |
> 5.2 |
|
Cause |
|
Troppa umidità,
insufficienti zuccheri nelle piante |
Troppa umidità,
insufficienti zuccheri nelle piante |
Troppo poca umidità,
scarso impaccamento, chiusura non accurata, lunghezza di taglio
eccessiva, lento rimpimento del silo. |
Rimedi |
|
La scarsa fermentazione
può essere corretta insilando con un minor tenore di umidità,
usando conservanti o sigillando il silo |
Appassimento
in campo o uso di additivi chimici o microbiologici, chiusura rapida
del silo |
Impaccamento
del silo per escludere l'aria, taglio corto per facilitare l'impaccamento,
chiusura sigillata, insilare con un tenore maggiore di umidità,
riempimento rapido del silo e copertura se si ritarda la chiusura |
1 Il pH può essere determinato in modo approssimativo
ma rapido con una cartina al tornasole, acquistabile in farmacia, oppure
con uno strumento apposito, il pHmetro.
2 L'odore di acido lattico è simile a quello del latte acido.
3 L'odore di acido butirrico è simile a quello del burro o del
grasso rancido.
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Prodotti delle fermentazioni negli insilati
I normali laboratori commerciali non determinano le concentrazioni degli
acidi o dell'ammoniaca negli insilati. Tuttavia, se questa informazione
è disponibilile è molto utile. La tabella successiva fornisce
alcune caratteristiche di diverse qualità di insilati.
|
Qualità dell'insilato |
|
Buona |
Intermedia |
Scarsa |
pH dell'insilato con umidità <65% |
< 4.8 |
< 5.2 |
> 5.2 |
pH odell'insilato con umidità > 65% |
< 4.2 |
< 4.5 |
> 4.8 |
Acido lattico % |
3-14 |
variabile |
variabile |
Acido butirrico % |
< 0.2 |
0.2-0.5 |
> 0.5 |
Proporzione di acidi totali % |
|
Lattico |
> 60 |
40-60 |
< 40 |
Acetico |
< 25 |
25-40 |
> 40 |
Butirrico |
< 5 |
5-10 |
>10 |
Azoto ammoniacale (% dell'azoto totale) |
< 10 |
10-16 |
> 16 |
ADIN1 (% dell'azoto totale) |
< 15 |
15-30 |
> 30 |
1 acid detergent insoluble nitrogen= azoto insoludile
acido deterso
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Valori di riferimento per giudicare la qualita'
di conservazione di un insilato
azoto ammoniacale >o= 5% dell’azoto totale
azoto solubile >o= 50% dell’azoto totale
acido acetico >o= 25 g per kg di sostanza secca
acido propionico assente o in tracce
acido butirrico assente o in tracce
queste caratteristiche di eccellente qualità si ottengono con insilati
mantenuti a pH inferiori a 4 per la quantità di acido lattico formato
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