Corso di Valutazione Nutrizionale dei Mangimi

Prof.ssa Doriana Tedesco

 

Lezione 3- valutazione qualitativa degli insilati

Influenza dei foraggi sulla variabilità delle razioni formulate
Valutazione visiva degli insilati
Analisi chimiche
Il pH come indicatore della qualità di un insilato
Prodotti delle fermentazioni negli insilati
Valori di riferimento per giudicare la qualita' di conservazione di un insilato
 

 

Influenza dei foraggi sulla variabilità delle razioni formulate

I nutrizionisti tipicamente spendono la maggior parte del loro tempo nella formulazione delle razioni per i propri clienti, ma la possibilità di successo varia notevolmente da un allevamento ad un altro. Naturalmente numerose variabili sono legate alle differenze nel management aziendale, che influenza le produzioni, ma molti fattori legati alla gestione dell'alimentazione possono fortemente influenzare il successo di una razione formulata. Tre aree fondamentali possono essere individuate: gli alimenti, gli addetti all'alimentazione e gli animali (“the feed, the feeder and the cow”).
I foraggi hanno un grande potenziale di variabilità. Il grado di variazione in una data azienda dipende prevalentemente dalla capacità di gestire la coltivazione e la raccolta. Un vantaggio che hanno i silos a trincea è che l'alimento insilato proveniente da una determinata partita o da un campo è distribuito su una grande area del silo. Di conseguenza i cambiamenti nella sostanza secca del foraggio o in alcuni parametri chimici avvengono più gradualmente che in altri tipi di stoccaggio. Tuttavia le variazioni possono avvenire attraverso l'altezza del silo. Per stimare queste variazioni sono stati effettuati degli studi sperimentali su diversi insilati in diverse aziende in America in cui sono stati valutati sostanza secca, NDF, ADF, proteina grezza, lattato e acidi grassi volatili. La validità delle analisi affettuate è stata accertata facendo in tre punti diversi dello stesso silo delle analisi della sostanza secca triplicate. Come evidente dalla figura il risultati relativi a ogni zona del silo non sono differenti e possono quindi essere ritenuti attendibili. La stessa validazione è stata fatta per gli altri parametri, dando risultati altrettanto attendibili. Per ogni valutazione si può calcolare la massima deviazione all'interno del silo, dividendo la differenza tra il valore maggiore e quello minore (cioè il range di variazione) per il minimo valore analizzato. In alcune situazioni può essere somministrata una razione completamente diversa tra un carico e un altro se non si presta attenzione a come si effettua un carico dal silo. Per esempio, una razione con il 54.5% di foraggio può variare in realtà dal 46 al 63% di foraggio se preparando il carico l'insilato viene prelevato il alto piuttosto che in basso. Variazioni come queste devono essere considerate quando si effettua un campionamento per l'analisi della sostanza secca o per una analisi completa. Probabilmente il miglior metodo per effettuare un campionamento in un silo a trincea sarebbe di scavare un infossatura nella sezione mediana della trincea, il foraggio così ottenuto dovrebbe essere miscelato nel carro miscelatore, scaricato, risottoposto a prelievo di campione e rimiscelato. Di questo un ulteriore campione dovrebbe essere prelevato e sottoposto ad analisi.

(Da “Reducing the variation between formulated and consumed rations”, W. C. Stone, Department of Animal Science, Cornell University)

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Valutazione visiva degli insilati

La sola valutazione visiva di un insilato non fornisce accurate informazioni sul contenuto in principi nutritivi. Tuttavia, associati a una analisi chimica, fattori come il colore, l'odore e l'aspetto generale danno una buona indicazione del complessivo valore nutritivo dell'insilato. L'effetto di processi microbiologici sui foraggi durante l'insilamento necessita un'attenta valutazione, anche se il materiale di partenza era di buona qualità.

Tabella 1. Caratteristiche chimiche e visive di graminacee e leguminose (Modificato da Rohweder, Barnes and Jorgensen. 1978 J. Animal Science 47:747)

Qualità

Stadio di maturazione

Proteina

ADF

Eccellente

prefioritura

19

< 31

40-50% foglie, meno del 5% materiali estranei come paglia e erbe infestanti

Molto buona

inizio fioritura

17-19

< 34

35-45% foglie nelle leguminose, più del 50% foglie nelle graminacee, meno del 5-10% materiali estranei

Buono

50% o più di leguminose in fiore, bottone fiorale nelle graminacee

13-17

< 39

25-40% foglie nelle leguminose, più del 40% foglie nelle graminacee, meno del 15% materiali estranei

Accettabile

Piena fioritura nelle leguminose, maturazione lattea nelle graminacee

8-13

> 39

Meno del 30% foglie nelle leguminose, 30-40% foglie nelle graminacee, più del 10-15% materiali estranei

Scarso

Leguminose dopo la piena fioritura, maturazione fisiologica nelle graminacee

< 8

> 42

Più del 20% materiale estraneo nelle leguminose, foraggio molto maturo, poche foglie...

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Analisi chimiche

Anche se la qualità degli insilati può essere stimata visivamente esaminando l'insilato, essa può essere valutata accuratamente solo tramite analisi chimica. Le più importanti analisi che possono essere effettuate in laboratorio sono: sostanza secca, pH, proteina grezza, fibre, calcio e fosforo. Altri nutrienti possono essere analizzati, a seconda delle esigenze. Nella valutazione dei risultati delle analisi è importante ricordare che alcuni fattori che agiscono sui silos possono influenzare la digeribilità dei nutrienti. Ad esempio l'esposizione al calore può diminuire la digeribilità delle proteine e ridurre il tenore di sostanza secca.

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Il pH come indicatore della qualità di un insilato

Il miglior indicatore dell'effetto dell'insilamento sul valore nutritivo degli insilati è il pH. La relazione tra pH e qualità dell'insilato può essere determinata servendosi della seguente tabella. In generale minore è il pH meglio è, poichè indica che è avvenuta una fermentazione di tipo lattico. È importante ricordare però che il pH non è un buon indicatore di qualità in insilati che contengono meno del 65% di acqua.

Tabella 2. Valutazione visiva e pH dell'insilato

Caratteristica

Buona qualità

Intermedia

Scarsa qualità

Poco fermentato

Sovrariscaldato

Caratteristiche dell'insilato

Colore

Brillante, giallo-verde o giallo-marrone a seconda del materiale di partenza

Da giallastro-verde a marrone

Verde molto scuro, verde-bluastro, grigio o marrone

Da marrone a nero

Odore

Di acido lattico2 senza tracce di odore di acido butirrico4

Leggero odore di acido butirrico e odore di ammoniaca>

Forte odore butirrico, di ammoniaca e di rancido>

Odore di zucchero bruciato o di tabacco

Struttura

Solida, con materiale più morbido non facilmente separabile dalla fibra

Il materiale più morbiso può essere facilmente separato dalla fibra

Sottili e morbidi tessuti facilmente separabili dalla fibra, presenza di muffa

Secco, facilmente rompibile quando strofinato, presenza di muffa

Umidità

60-70% nei silos orizzontali
60-65% silos a torre

Tendenza ad essere sopra il 65%

Sopra il 72%

Meno del 55%

pH 1

< 4.2 per colture umide, < 4.8 per insilati appassiti

Da 4.6 a 5.2

> 5.2


Cause


Troppa umidità, insufficienti zuccheri nelle piante

Troppa umidità, insufficienti zuccheri nelle piante

Troppo poca umidità, scarso impaccamento, chiusura non accurata, lunghezza di taglio eccessiva, lento rimpimento del silo.

Rimedi


La scarsa fermentazione può essere corretta insilando con un minor tenore di umidità, usando conservanti o sigillando il silo

Appassimento in campo o uso di additivi chimici o microbiologici, chiusura rapida del silo

Impaccamento del silo per escludere l'aria, taglio corto per facilitare l'impaccamento, chiusura sigillata, insilare con un tenore maggiore di umidità, riempimento rapido del silo e copertura se si ritarda la chiusura

1 Il pH può essere determinato in modo approssimativo ma rapido con una cartina al tornasole, acquistabile in farmacia, oppure con uno strumento apposito, il pHmetro.
2 L'odore di acido lattico è simile a quello del latte acido.
3 L'odore di acido butirrico è simile a quello del burro o del grasso rancido.

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Prodotti delle fermentazioni negli insilati

I normali laboratori commerciali non determinano le concentrazioni degli acidi o dell'ammoniaca negli insilati. Tuttavia, se questa informazione è disponibilile è molto utile. La tabella successiva fornisce alcune caratteristiche di diverse qualità di insilati.

Qualità dell'insilato


Buona

Intermedia

Scarsa

pH dell'insilato con umidità <65%

< 4.8

< 5.2

> 5.2

pH odell'insilato con umidità > 65%

< 4.2

< 4.5

> 4.8

Acido lattico %

3-14

variabile

variabile

Acido butirrico %

< 0.2

0.2-0.5

> 0.5

Proporzione di acidi totali %

Lattico

> 60

40-60

< 40

Acetico

< 25

25-40

> 40

Butirrico

< 5

5-10

>10

Azoto ammoniacale (% dell'azoto totale)

< 10

10-16

> 16

ADIN1 (% dell'azoto totale)

< 15

15-30

> 30

1 acid detergent insoluble nitrogen= azoto insoludile acido deterso

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Valori di riferimento per giudicare la qualita' di conservazione di un insilato

azoto ammoniacale >o= 5% dell’azoto totale
azoto solubile >o= 50% dell’azoto totale
acido acetico >o= 25 g per kg di sostanza secca
acido propionico assente o in tracce
acido butirrico assente o in tracce
queste caratteristiche di eccellente qualità si ottengono con insilati mantenuti a pH inferiori a 4 per la quantità di acido lattico formato

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