Alcune
definizioni DALLA LEGGE 281/63:
“materie prime per alimenti per animali”:
i diversi prodotti di origine vegetale o animale, allo stato naturale,
freschi o conservati, nonché i derivati della loro trasformazione
industriale, come pure le sostanze organiche o inorganiche, comprendenti
o no additivi, destinati all'alimentazione degli animali per via orale,
direttamente come tali o previa trasformazione, alla preparazione di alimenti
composti oppure ad essere usati come supporto delle premiscele
“materie prime per mangimi”: i diversi prodotti
di origine vegetale oanimale, allo stato naturale, freschi o conservati,
nonché i derivati della loro trasformazione industriale, come pure
le sostanze orrganiche o inorganiche, comprendenti o no additivi, destinati
adessere impiegati per l'alimentazione degli animali per via orale,direttamente
come tali o previa trasformazione, per la preparazione dimangimi composti
oppure come supporto delle premiscele
“alimenti composti per animali”: miscele
di materie prime per alimenti per animali, comprendenti o no additivi,
destinate all'alimentazione degli animali per via orale, sotto forma di
alimenti completi o di alimenti complementari
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EFFETTO DEI TRATTAMENTI SUI PRINCIPI NUTRITIVI
Tecnologie di tipo termomeccanico hanno consentito di supportare le performances
di animali ad elevato potenziale genetico e di sviluppare tecniche di
allevamento che devono coincidere con elevati standard qualitativi degli
alimenti come lo svezzamento precoce.
I trattamenti producono sugli alimenti modificazioni chimico-fisiche
e nutrizionali, influenzando l’utilizzazione digestiva, la degradabilità
ruminale la disponibilità di nutrienti, l’appetibilità
lo stato igienico sanitario.
Le variazioni riguardano soprattutto:
- gli amidi (gelatinizzazione e destrinizzazione)
- le proteine (> digeribilità; < degradabilità ruminale)
- i fattori antinutrizionali (riduzione)
- la carica batterica (riduzione)
- le vitamine (denaturazione )
- i grassi (autossidazione, irrancidimento)
Tabella 1. Effetti dei trattamenti sui principi nutritivi. Clicca sull'immagine
per ingrandirla.
![](../Immagini/Trattamenti_img/effetti-gen_tip.jpg)
AMIDI
Gelatinizzazione: i granuli di amido crudo sono scarsamente
solubili in acqua. Col calore i legami intermolecolari che legano amilosio
e amilopectina si spezzano. Il granulo si imbibisce di acqua, si rigonfia
e si disintegra.
Destrinizzazione: un successivo intervento della temperatura provoca la
rottura della molecola in strutture più piccole e più facilmente
attaccabili dagli enzimi digestivi.
L’intensità di digestione dell’amido è proporzionale
al suo grado di gelatinizzazione e destrinizzazione e varia in funzione
del tipo di trattamento adottato.
Altre modificazioni: formazione amido resistente alla digestione, reazione
di Maillard.
Nel vitello preruminante, con scarsa secrezione di amilasi, la somministrazione
di cereali trattati al calore facilita la digestione e l’assorbimento
dell’amido, e ne aumenta l’appetibilità.
> disponibilità di amido e > velocità di amilolisi
determinano una utilizzazione più efficiente dell’energia
dei cerali fioccati o estrusi rispetto a quelli non trattati (+15 -20%)
L’effetto è più marcato sul mais il cui incremento
di degradabilità può raggiungere valori comparabili con
quelli dell’orzo e del frumento, ma con un livello di amido superiore.
> fermentescibilità glucosio che se ne ottiene
viene facilmente fermentato ad acido piruvico a sua volta trasformato
in acido propionico.
> acidità < pH: acidosi con conseguente
caduta del tenore lipidico del latte.
Gli apporti devono essere limitati a 2-2,5 Kg/d per evitare fenomeni di
acidosi.
Tabella 2. Effetti dei trattamenti sull'amido. Clicca sull'immagine per
ingrandirla.
![](../Immagini/Trattamenti_img/effetti-amido_tip.jpg)
PROTEINE
L’azione termica migliora la digeribilità globale delle
fonti proteiche mantenendo elevata la disponibilità di aminoacidi
essenziali (es. lisina). A livello ruminale si riduce la solubilità
e la velocità di degradazione delle proteine con un conseguente
aumento del by-pass. Inoltre produce inattivazione dei fattori antinutrizionali.
Se i tempi di esposizione al calore sono eccessivamente lunghi si ha la
formazione di prodotti che riducono l’utilizzazione digestiva degli
aminoacidi.
Reazione di Maillard, formazione di legami tra il gruppo
aldeidico di uno zucchero e quello amminico di un aminoacido.
Formazione di D-aminoacidi: in presenza di temperature
e pH elevati; sono scarsamente utilizzati.
GRASSI
Le lipasi di origine microbica presenti nelle materie prime vengono
distrutte dal trattamento termico, riducendo i fenomeni di irrancidimento.
Il calore provoca delle rotture a livello di parete cellulare che rendono
maggiormente esposti i grassi contenuti.
Fonti oleaginose estruse possono avere interferenze con le fermentazioni
ruminali dovute alla maggior disponibilità di olio a livello ruminale.
L’azione termica combinata a quella meccanica determina una parziale
rottura delle strutture della parete vegetale da cui un aumento della
superficie
VITAMINE
Il trattamento con calore potrebbe determinare perdite limitate di alcune
vitamine termolabili: A, B2, Acido Folico, Niacina, Biotina. È
possibile l’aggiunta a posteriori.
Tabella 3. Perdite medie di vitamine in mangimi sottoposti a pellettatura.
Vitamina |
70°C |
90°C |
|
Perdita % |
A |
10 |
30 |
D3 |
15 |
35 |
E |
10 |
15 |
K |
20 |
40 |
B1 |
15 |
50 |
B2 |
10 |
15 |
B6 |
5 |
10 |
Niacina |
5 |
10 |
Biotina |
10 |
35 |
Acido folico |
20 |
45 |
C |
40 |
85 |
CARICA BATTERICA
I processi termici e la combinazione dell’ alta temperatura e
della forte pressione riducono la presenza di fattori antinutrizionali
e consentono l’inattivazione di micotossine e batteri (salmonelle).
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MACINAZIONE
Riduzione dell'alimento in piccole particelle. Usata soprattutto per
i cereali.
Obiettivi:
- Aumenta la superficie di contatto con le secrezioni dell’apparato
digerente
- Permette una manipolazione più facile
- Tendenza all’ottimizzazione della razione
- Miglioramento dei trattamenti di compressione o di estrusione
Effettuata attraverso due tipi di mulini:
A martelli: frantumazione, attrito, urto
A cilindri: frizione, schiacciamento
dimensioni della griglia:
Ø 4 mm bovini, Ø 3 mm bovini, Ø 2 mm suini, Ø
1 mm suinetti
Frantumazione : 3 mm
Macinazione : 3 mm - 30 µ
Micronizzazione : 30 µ
Vantaggi: migliora la digeribilità in quanto aumenta la superficie
esposta all’attacco degli enzimi
Svantaggi:
- Costo elevato
- Ulcere gastriche
Utilizzo consigliato nei suinetti (amilasi) e scrofe: > produzione
di latte, effetti positivi sulla crescita dei suinetti
L’aumento di digeribilità è dovuto:
- Incremento della degradabilità ruminale
- Incremento digeribiltà intestino tenue
- Incremento degradabilità intestino crasso
Attenzione al rischio di sub-acidosi o peggio acidosi!
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ESPLOSIONE
L’esplosione è un processo di lavorazione che prevede il
passaggio di materie prime in una corrente d’aria preriscaldata
( 260 – 280°C ) ed una macinazione effettuata ad una temperatura
di 90 – 95°C.
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SCHIACCIATURA
Descrivendo il processo di schiacciatura è fondamentale non confonderlo
con il processo di frantumazione della granella di cereali. Infatti mentre
la frantumazione consiste nella rottura della granella in due o più
pezzi il processo di schiacciatura ( operata dai mulini a cilindri ) prevede
la rottura del rivestimento del seme per una più immediata digeribilità.
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FIOCCATURA
La fioccatura consiste in quattro fasi:
-pulitura e decorticazione delle materie prime
-cottura della materia con iniezione di vapore variabile fra i 15-40 min.
ad una temperatura di 80-100°C
-passaggio del prodotto attraverso il laminatoio dove si ha compressione
da parte di rulli
-riduzione del contenuto di umidità attraverso l’essicatore
(12-13% di umidità)
Il costo medio varia tra i 2.10-3.60 €/q
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ESTRUSIONE
Prevede l’azione combinata dell’elevata temperatura e della
forte pressione
L’estrusore prevede:
1)cilindro o camera di estusione (trasporto, miscelazione, cottura e aumento
di pressione)
2)vite senza fine singola o doppia (stessa funzione del cilindro)
3)filiera
4)eventuale zona di ventilazione
L’estrusione prevede quattro fasi:
1)iniziale cottura a vapore con raggiungimento di 50-60°C con umidità
del 25-30%. Seconda cottura in estrusione per 10-20 sec. a 120-200°C
2)passaggio su filiera dove il prodotto prende forma grazie ai coltelli
presenti in uscita.
3)essicazione del prodotto a 180°C per 4-6 min.
4)espansione del prodotto per aumento della pressione ed evaporazione
istantanea dell’acqua contenuta
Abbiamo una elevata gelatinizzazione dell’amido e una diminuzione
della degradabilità della proteina
Tabella 4. Confronto tra i processi di estrusione e di espansione.
|
Estrusore a vite singola |
Estrusore a vite doppia |
Expander |
Grado di modificazione dell'amido |
80-100% |
90-100% |
40-80% |
Solubilità proteina |
<10% |
<10% |
10-12% |
Contenuto di umidità durante il processo |
18-28% |
18-60% |
12-18% |
Temperatura del prodotto |
90-160°C |
90-180°C |
90-140°C |
Costi di produzione |
Medio alto |
Alto |
Medio Basso |
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ESPANSIONE
Processo simile all’estrusione in cui però sono utilizzate
< quantità di vapore, acqua e pressioni inferiori
Le fasi sono:
per pochi secondi il prodotto è sottoposto a oltre 150°C raggiunti
grazie alla forte pressione (30-50 bar)
forte diminuzione della pressione all’uscita della macchina ? perdita
di temperatura,evaporazione dell’acqua ed espansione
il mangime si presenta sotto forma di scaglie
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PELLETTATURA
È un’operazione mediante la quale un prodotto farinoso viene
spinto e pressato in uno stretto canale ad un punto tale da farlo uscire
sotto forma di cilindretti chiamati pellet.
Nel trattamento sono fondamentali:
1)Presse a vapore :
Il vapore è iniettato da un condizionatore
L’umidità della farina è aumentata del 5%, la temperatura
è portata a 75-90°C
Per la pressione esercitata dal rullo la farina è forzata a passare
nella trafila ?PELLET
I coltelli tagliano i pellet alla lunghezza voluta.
Tabella 5. Dimensioni dei pellet per diverse specie e categorie animali.
Animali |
Diametro (mm) |
Lunghezza (mm) |
Suini sottoscrofa |
2,5 |
10 |
Suini svezzati |
2,5-3,0 |
10 |
Suini accrescimento/ingrasso, riproduttori |
3,5-5,0 |
10-15 |
Bovini latte e carne |
5,0 |
10-15 |
Avicoli |
4,0/Sbriciolato |
10 |
2)Raffreddatori:
Elimina l’umidità e il calore in eccesso
La superficie esterna del pellet è messa a contatto con aria ambiente
Il pellet esce con una temperatura di 5°C superiore rispetto a quella
ambientale
3)Vaglio Vibratore
Vantaggi:
Riduzione del volume (trasporto)
Produzione omogenea
Riduzione polverosità e perdite
Gelatinizzazione
Evitata la demiscelazione
> appetibilità
Eliminazione della selezione
< tempo di alimentazione
Migliore conservazione
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TOSTATURA
Esistono due metodi:
Tostatura a calore secco:
-Il calore è trasferito per conduzione, convezione, radiazione
-la temperatura durante il processo arriva a 200°C
-riduce la degradabilità della proteina in molti alimenti compresi
i semi oleosi,legumi e cereali
Tostatura a vapore:
-utilizzata dopo l’estrazione dell’olio dai semi oleosi con
solventi
-è effettuato a pressione atmosferica a 100°C o in autoclave
a 100-140°C
- diminuisce la degradabilità ruminale dell’amido
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MICRONIZZAZIONE
Utilizza il calore secco dei raggi infrarossi.
C’è un effetto di diminuzione della degradazione delle proteine.
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MELASSATURA
Aggiunta di melasso alla miscela. Operata da melassatrici attraverso
un processo di nebulizzazione (aria compressa o pressione a 2-3 atm).
Livello di inclusione max 6%.
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GRASSATURA
Effettuata con aggiunta di grassi e oli per:
Incorporazione in miscele farinose
Sprayzzazione/polverizzazione dopo pellettetura:il pellet caldo ne favorisce
l’inclusione
Metodo del vacuum coating
Per l’estrusione nella matrice lipidica sono inseriti vitamine,enzimi..
che nel processo possono subire alterazioni
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Tabella 6. Glossario che illustra i principali procedimenti utilizzati
nella preparazione delle materie prime per mangimi, riportato dalla legge
281/63.
Procedimento |
Definizione |
Denominazione |
Concentrazione |
Aumento
del tenore di alcune sostanze mediante eliminazione di acqua o altri
componenti |
Concentrato |
Decorticatura
[1] |
Eliminazione
parziale o totale dell'involucro esterno (tegumento) da grani, semi,
frutti, noci ecc. |
Decorticato,
parzialmente decorticato |
Essiccazione |
Disidratazione
mediante procedimenti artificiali o naturali |
Essiccato
(naturalmente o artificialmente) |
Estrazione |
Eliminazione,
con solvente organico (il prodotto finito deve esserne privo), di
grasso o olio da materiali o, con solvente acquoso, di zucchero
e altre sostanze idrosolubili |
Estratto,
farina di estrazione (per materiali con grassi), melasse, polpa
(per materiali con zuccheri o altre sostane idrosolubili) |
Estrusione |
Pressione
spinta o protrusione attraverso orifizi |
Estruso |
Fioccatura |
Laminazione
di materiale trattato con il caldo umido |
Fiocchi |
Molitura
a secco |
Trattamento
meccanico di semi per rimpicciolire le particelle ed agevolare la
separazione in frazioni di componenti (soprattutto farina, crusca
e tritello) |
farina,
crusca, cruschello, farinaccio, farinella, tritello |
Riscaldamento |
Termine
generale per una serie di trattamenti termici effettuati in condizioni
specifiche per influire sul valore nutritivo oppure sulla struttura
della sostanza |
Tostato,
cotto, trattato termicamente |
Idrogenazione |
Trasformazione
dei gliceridi insaturi in gliceridi saturi (indurimento degli oli
e dei grassi) |
Idrogenato,
parzialmente idrogenato |
Idrolisi |
Riduzione
in componenti chimici semplici mediante adeguato trattamento con
acqua e eventualmente con enzimi o acidi/alcali |
Idrolizzato |
Pressatura |
Eliminazione,
mediante estrazione meccanica (con pressa a vite o di altro tipo)
e eventualmente calore, di grasso o olio da materiali ricchi di
oli nonché di succo dalla frutta o da altri prodotti vegetali |
Pressato, expeller
[2], (per materiali contenenti oli); polpa, residuo (per
frutta, ecc.); fettucce di barbabietole pressate (per le barbabietole
da zucchero) |
Pellettatura |
Compressione
mediante passaggio in filiera |
Formellati,
pellettato, in pellet. |
Pregelatinizzazione |
Modifica
dell'amido per aumentarne il potere di rigonfiamento in acqua fredda |
Pregelatinizzato,
gonfiato |
Raffinazione |
Eliminazione
totale o parziale di impurità in zuccheri, oli, grassi e
altri prodotti naturali mediante trattamento chimico/fisico |
Raffinato,
parzialmente raffinato |
Molitura
umida |
Separazione
meccanica dei componenti del seme / endosperma per macerazione in
acqua con o senza anidride solforosa per l'estrazione dell'amido |
Germe,
glutine, amido |
Macinazione |
Trasformazione
meccanica dei semi o di altre materie prime per mangimi al fine
di ridurne le dimensioni |
Macinato |
Dezuccheraggio |
Estrazione
totale o parziale dei mono - o disaccaridi dalla melassa e da altre
sostanze contenenti zucchero mediante processi chimici o fisici |
Dezuccherato,
parzialmente dezuccherato |
Schiacciatura |
Procedimento
meccanico di compressione/laminazione di semi o altre materie prime
per mangimi al fine di modificarne la struttura iniziale |
Schiacciato,
laminato |
Spezzatura |
Frantumazione
meccanica di semi o di altre materie prime per mangimi al fine di
ridurne le dimensioni |
Spezzato,
frantumato |
[1]
Il termine «decorticatura» può essere sostituito
a seconda dei casi da «sbramatura» o da «sbucciatura».
Il termine d'uso corrente dovrebbe essere «sbramato»
o «sbucciato». |
[2]
Ove, opportuno, il termine «expeller» può essere
sostituito da «panello». |
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